
Eccoci di nuovo insieme per concludere il nostro percorso nella storia e le storie del mese di Agosto!
11 AGOSTO 2003
Anche i computer si ammalano.
Si ammalano e si possono infettare a vicenda.
E proprio l’11 Agosto del 2003 vennero rilevati i primi pc infetti dal worm Blaster.
Lo so, non ci avete capito nulla.
Procediamo con ordine.
Un worm (letteralmente verme) è una categoria di malware informatico in grado di autoreplicarsi.
Il primo codice della specie si ebbe negli anni ‘70: Creeper.
Il suo ideatore, Bob Thomas, aveva come obiettivo i computer PDP-10 del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, non per danneggiare ma per dimostrarne l’applicazione mobile.
Fu solo nel 1975, però, che a tali malware si diede il nome di worm.
Il termine trae la sua origine dal romanzo di fantascienza Codice 4GH di John Brunner.
In una distopia del futuro un unico supercomputer viene sfruttato da un governo mondiale per controllare l’intera umanità, ma il protagonista della storia riesce a liberare lui e la sua stirpe dal tremendo giogo proprio introducendo nella rete informatica un worm, una tenia.
Il worm diffusosi poi nell’Agosto del 2003 prende il nome di Blaster ed era destinato ai sistemi Windows XP e Windows 2000.
Microsoft riuscì a contenere i danni, ma sono interessanti i messaggi nascosti nel codice che comparivano a chiunque aprisse il malware su un editor esadecimale:
“I just want to say I LOVE YOU SAN”
“Voglio solo dire TI AMO SAN”
ed un secondo messaggio rivolto ad un interlocutore ben più preciso
“Bill Gates, why do you make this possible? Stop making money and fix your sofware!”
“Bill Gates, perché rendi questo possibibile? Smettila di fare soldi e aggiusta il tuo software!”
12 AGOSTO 1883
Si spegne all’Artis Magistra Zoo di Amsterdam, l’ultimo quagga.
L’ultimo che?
L’ultimo quagga, una sottospecie della zebra delle pianure.
Ecco, questo.
Classificato per la prima volta nel lontano 1778 dal naturalista olandese Pieter Boddaert, il quagga, come potete vedere, si distingueva dalla zebra comune per la presenza delle caratteristiche strisce soltanto nella parte anteriore del corpo.
L’esemplare in foto era una femmina presente allo zoo di Londra, l’unica alla quale siano state scattate istantanee.
Pare che del quagga esistano rappresentazioni rupestri attribuibili ai San, popolazione del Kalahari e, di questo siamo certi, fu il primo animale estinto del quale si analizzò il DNA, dando vita allo studio sistematico di Ancient DNA (aDNA).
Poiché facile da cacciare e poco distribuito geograficamente su territorio mondiale, verso gli anni Cinquanta dell’800 il quagga era praticamente scomparso dal suo habitat originale.
Sopravvissero più a lungo solo gli esemplari catturati e cresciuti in cattività all’interno di zoo europei.
Oggi non saremo più in grado di osservare un quagga vero e proprio … ma una specie molto simile sì.
Il naturalista Reinhold Rau, infatti, ha deciso di procedere ad un breeding back, una forma di selezione artificiale, riportando in vita un tipo di zebre molto simili ai loro parenti ormai estinti.
All’inizio del 2016, dopo 4/5 generazioni di incroci, si potevano contare esemplari con una riduzione della striatura ed una colorazione del manto tendente al beige-marrone.
17 AGOSTO 1982
L’unione fortunata tra sistema numerico binario e laser al suono dà vita al compact disc.
Per noi nuove generazioni un oggetto di culto.
Nonostante la sua diffusione di massa sia iniziata solo negli anni Ottanta del XX secolo, sperimentazioni per la creazione dell’amatissimo CD si ebbero ben prima ad opera di DuPont e Philips.
La prima, grande azienda chimica, possedeva grande esperienza nel trattare il policarbonato, mentre la seconda, famosa multinazionale elettronica olandese, aveva alle spalle numerosi tentativi per la realizzazione di nastri magnetici.
Dagli studi preliminari emerse che il compact disc del futuro poteva contenere 600 MB di dati, un’ora di musica in formato digitale.
Ma la razionalità prevalse sulla lungimiranza.
Gli investimenti richiesti erano troppo alti, i computer del tempo avevano una memoria troppo limitata e si faticava a pensare alla possibilità di sostituire supporti come i giradischi ed i registratori.
Du Pont si tirò indietro.
La configurazione finale del dischetto delle meraviglie risale al 1979, grazie ad una collaborazione con la giapponese Sony, mentre il 17 Agosto dell’82, e qui torniamo alla data di nostro interesse, viene prodotto in una fabbrica Philips di Hannover il primo CD ad utilizzo commerciale: la Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss.
Il primo album pop ad essere stampato sul nuovo supporto, invece, fu The Visitor degli ABBA, lavoro più maturo del gruppo europop svedese che il nuovo CD, comunque, non aiutò nelle vendite.
Beh…when all is said and done!
21 AGOSTO 1911
Quando pensiamo ai classici furti cinematografici dentro ai più famosi musei del mondo, ci tornano in mente le acrobazie di Tom Cruise legato ad una corda o i piani dettagliati degli undici di Danny Ocean.
Eppure, nel 1911, per il decoratore italiano Vincenzo Peruggia, rubare la Gioconda dal Louvre di Parigi fu un gioco da ragazzi.
Assunto come lavoratore all’interno del sito museale francese con l’incarico di pulire e ricoprire di cristalli i quadri, decise che la Monna Lisa di Leonardo da Vinci sarebbe stata decisamente meglio una volta tornata in patria, nella sua amata Italia.
Il giorno di chiusura del Louvre, il nostro uomo entrò dall’entrata usata dagli operai, si diresse indisturbato al Salon Carré, si liberò di vetro e cornice ed uscì dal museo con sottobraccio il prezioso bottino, nascosto da una semplice giacca.
A questo punto, starete pensando ad un dileguarsi con passo affrettato verso casa, magari passando per le vie più sconosciute della capitale francese.
E invece no, Peruggia salì a bordo di un autobus e di una vettura per giungere alla sua abitazione in tutta tranquillità.
Il 22 di Agosto, scoperto il furto, iniziarono le indagini.
Interrogatori e accuse si susseguirono senza tregua, ma con scarso risultato.
La polizia perquisì anche l’umile stanza di Peruggia, ma l’uomo si dimostrò ancora una volta più furbo … o la polizia più, insomma ci siamo capiti.
La Gioconda fu ritrovata solo nel 1913, grazie ad un’ esposizione d’arte organizzata da un collezionista fiorentino alla quale rispose Peruggia stesso con la speranza di rimandare l’opera in Italia per sempre.
Peruggia fu arrestato, subì un processo, ma scontò una pena minima.
Il popolo aveva un nuovo eroe.