
L’essere umano è attratto dal bello.
Sembra una frase scontata ma questo assunto racchiude una complessità inaspettata se ci accorgiamo che il bello svolge un ruolo importantissimo nella vita di ogni persona.
Spesso ingiustamente accostato a termini quali frivolezza, assenza di spessore morale,estetica fine a se stessa, il bello svolge un ruolo decisivo molto più importante ed influente del solo essere guardato.
Basta pensare ai quartieri periferici delle città dove la cura delle aree verdi e relativo aumento della bellezza e vivibilità delle aree abbassa inaspettatamente il tasso di criminalità delle zone coinvolte.
Oppure, in altri ambiti potremmo pensare all’ispirazione che l’arte ha portato agli uomini e donne di scienza. Di fatto le scienze primigenie sono nate dal fascino che l’uomo, osservandone la bellezza,prova per la natura.In più,quante soluzioni a domande, dubbi e decisioni sono state condizionate dalla contemplazione della bellezza?
Infatti il bello in un’accezione più ampia del termine non è solamente estetica e può risiedere nell’arte, nell’intelletto, nell’opera d’ingegno, in azioni di coraggio, nell’immensità della natura,nell’amicizia e nell’amore che in ultima battuta sublimano nell’estetica.
La divisione arbitraria che considera il bello come un concetto rivolto più all’astratto che al concreto dovrebbe essere abolita e la variabile “bellezza” dovrebbe essere messa in campo quotidianamente.
La bellezza è democratica e la si può trovare in angoli non sospetti ed inaspettatamente vicini se si osserva con la giusta attenzione. Diamole il valore che merita perchè come in una specie di Fengshui su scala più ampia, la bellezza modifica e direziona le nostre scelte e i nostri pensieri. Spesso aver vissuto a contatto con il bello o aver esperito anche indirettamente di esso mi ha portato più lontano di dove avessi mai immaginato ed è successo più spesso di quanto sia disposto ad ammettere pubblicamente. Per contrasto diventa inoltre molto più facile scorgere il “brutto” inteso come ingiustizia, oppressione, accidia, omertà, stortura, negazione vitale.
Perciò mi domando: in quale misura il bello influenza le nostre azioni? O, viceversa se assente, in quale misura non influenza le nostre azioni?
Quanto può essere d’ispirazione l’estasi della bellezza?