
Quando la vita è dura fuori, esiste il computer con i suoi innumerevoli videogiochi, ci si siede, si accende il pc e tutti i dispiaceri della vita spariscono.
Il bullo non c’è più, i genitori che ti assillano non ci sono..
Ci sei solo tu ed il tuo amato ordinatore.
Poco importa se fuori passano le ore, i giorni… Tu stai bene lì ove sei.
Combatti nemici immaginari in mondi fantastici, sei l’eroe di regni lontani e guidi armate.
Ruota tutto intorno a te, non esiste altro che te.
Sai bene che se tornassi in classe, saresti un di quegli ‘sfigati’ di cui non importa a nessuno, mentre in quella realtà pixellata tu sei un dio.
Il tuo aspetto fisico non è importante, la barba non te la radi da giorni ed i capelli sono ormai lunghi.
I tuoi occhi abituati alla luce artificiale dello schermo, non vedono il sole da giorni.
Ci hai provato ad essere come gli altri, ma non ti hanno mai accettato, anzi ricevi umiliazioni tutti i giorni.
Tua madre viene a bussare alla porta chiusa di camera tua, dicendoti di andare a dormire, ma con un secco: ‘Vattene! Lasciami stare!’, la ricacci, non ti deve distrarre, nè allontanare da quel tuo mondo, dal tuo regno.
Quando sei scuola, ripensi a quel videogioco, a come risolvere quell’ enigma o a come potenziare il tuo meraviglioso personaggio, forgiato dalle tante battaglie vinte.
Nella tua testa il tuo computer non si è mai spento, continua ad essere connesso.
Sai bene che non potrai avere nè amici nè una ragazza perché non sei ‘figo’ come gli altri, ma solo il classico ‘sfigato’, quindi perché provare ad entrare in un gruppo, quando regni nel tuo mondo virtuale?
Quando tu sei il re del tuo meraviglioso villaggio?
Dopo aver subito l’ennesima umiliazione, vorresti farli soffrire come loro ti fanno soffrire quotidianamente, quindi accendi il tuo amato pc ed inizia la tua rivincita, uccidendo qualsiasi cosa che si muove; non i sono facce ma solo pixels. Giochi per ore ed ore, notti intere …
Non esiste più ne sofferenza ne dolore, viene tutto anestetizzato in un secondo.
Sei in simbiosi con il tuo computer..
La solitudine e l’incapacità di sentirsi accettati, ti trascinano in questo vortice vizioso da cui sarà molto difficile uscire. Perché porsi in competizione con gli altri?
Cosa ne guadagni? Un’ulteriore umiliazione!
Meglio rinunciare e arrendersi, il tuo pc ti aiuterà in questo.
Tu sei destinato a comandare su quel regno virtuale, la realtà conta poco e non ti interessa.
Non sarai mai come quel palestrato che hai come compagno di classe, nemmeno così intelligente come il ‘secchione’ di turno, quindi perché sforzarsi per migliorare?
Meglio il tuo regno, ove nessuno potrà mai usurparti dal tuo dorato posto.
Ecco, quando il pc diventa il nido di un ragazzo, quando la realtà pixellata è l’unico posto in cui viene accettato, bisogna capire che l’ipercompetitività e la conseguente denigrazione del meno ‘figo’ non è un progresso, ma una regressione alle semplici leggi della giungla, i deboli vengono isolati dal gruppo e non sopravvivono …