
Negli ultimi anni sono state sdoganate le app per gli incontri.
Com’è cambiato il modo rapportarsi con l’altro sesso?
Tutti durante l’adolescenza hanno utilizzato il leggendario MSN o qualche altro sito per le chat, ma vi era sempre il giustificato timore di imbattersi in qualche personaggio brizzolato di una certa età (cosa ancora frequente) o una sorta di tabù (l* ‘sfigat*’ che non riesce a rapportarsi al prossimo), quindi la stragrande maggioranza di noi è stata abituata al cosiddetto ‘approccio diretto’, ma mai ci saremmo immaginati che un programma potesse selezionare le persone in base a dei calcoli logici. Lo sguardo e l’ebbrezza del momento la facevano da padroni.
Ora è la normalità! Spessissimo ci si conosce meglio su una chat che dal vivo.. Ammettiamolo, è molto più semplice e meno imbarazzante che di persona!
Comunicazione semplificata e rapida, senza la necessità di lunghe e snervanti attese per quelle famose telefonate che non arrivavano mai.
Analizziamo il funzionamento: ci si crea un profilo, mettendo tutte le informazione personali (nome, città, istruzione, interessi, ecc..), si carica una foto ed inizia il gioco: destra = like e sinistra = not like. Se c’è like da entrambi i lati, c’è la possibilità di chattare. Il profilo è fondamentale: deve essere l’espressione più breve e concisa di sé stessi, a modo spot pubblicitario: accattivante e rapido. La persona diventa una foto con un profilo da scorrere, una figura quasi astratta e spersonalizzata, priva di forma ed essenza come gli annunci tra un programma TV e l’altro: sceglimi, io sono il meglio per te!
Circa il 70% degli uomini ed un 25% di donne utilizza una sola app, mentre il 19% ne utilizza addirittura due, un incremento a dir poco esponenziale dai primi anni 2000, in cui l’utilizzo era ridotto a qualche punto percentuale.
Ma perché se ne fa utilizzo? In un mondo frenetico, in cui deve essere tutto veloce, la comunicazione e il conoscere il prossimo non può richiedere troppo tempo, si deve ridurre al minimo con la massima efficienza.
Tutti sperano nel cosiddetto ‘match’, ma secondo uno studio dell’Università Queen Mary a Londra del 2016, gli uomini mettono mi piace più spesso che le donne: 0,6%, con una possibilità di successo pari al 10%; mentre la percentuale di persone che si incontrano dopo aver chattato online è in costante aumento, nel 2019 è cresciuta oltre al 23%.
Quest’anno di pandemia ha registrato un grosso picco di utenti, poiché le restrizioni e l’impossibilità del cosiddetto ‘approccio diretto’ hanno portando ad incremento esponenziale di registrazioni sulle app di incontri.