Salviamo la salute (non solo dal Covid19!)

L'importanza della salute

Con oltre sei milioni di contagi e quasi 400.000 morti in tutto il mondo (dati di inizio giugno 2020), la pandemia di COVID19 ha messo chiaramente in luce uno dei beni più importanti: la salute. Seguendo la piramide di Maslow dei bisogni, si evince come la salute, alla stregua dei bisogni fisiologici, sia veramente un bene inestimabile e inviolabile. Per preservarla si può agire su diversi fronti: la prevenzione, cioè l’insieme degli atteggiamenti volti alla riduzione del rischio di ammalarsi, resta senza dubbio la più importante. Ogni cittadino nel suo piccolo può fare la differenza per se stesso e gli altri. Se è vero che l’aspettativa di vita è in continuo aumento (attualmente in Italia l’aspettativa di vita alla nascita è di quasi 83 anni, contro i 71 anni della media mondiale, cfr. dati OMS 2015), non sempre la qualità della vita rimane soddisfacente in età avanzata. Lavorare e investire sulla prevenzione sarebbe la chiave per abbattere questo divario, e dovrebbe iniziare già in età precoce! Per comprendere come, è innanzitutto fondamentale comprendere quali sono le cause più frequenti di morte prematura, che spesso sono anche quelle che si associano ai vari “acciacchi” che fanno scadere la nostra qualità della vita. 

Perchè si muore: i dieci big killer

Ogni anno nel mondo muoiono circa 57 milioni di persone (numero paragonabile all’incirca alla popolazione italiana). E circa la metà di questi decessi sono imputabili a 10 cause (dati OMS 2016), dalla più frequente a quella meno: malattie cardiovascolari, ictus, malattie polmonari croniche ostruttive (BPCO), infezioni delle vie respiratorie, Malattia di Alzheimer e demenze senili, tumori del tratto respiratorio, diabete, incidenti stradali, diarree infettive, tubercolosi. La domanda che sorge spontanea a questo punto è: quante di queste sono “naturali” e quante “prevenibili”? Cerchiamo di semplificare un tema abbastanza complicato.

È arduo trovare dati concordi, e le statistiche variano di paese in paese, ovviamente. Però non è difficile intuire che, essendo noti molti fattori di rischio per molte delle patologie sopra elencate, numerose morti premature potrebbero certamente essere ritardate. 

In un interessante articolo dell’autorevole rivista JAMA1 sono stati analizzati i dati sulla mortalità della popolazione americana. Dal grafico sottostante (elaborato sulla base dei dati dell’articolo), si può vedere a quali comportamenti modificabili siano da attribuire circa la metà di tutti decessi presi in esame: nel 2000 negli USA sono morte circa 2 milioni di persone, e circa un milione erano morti premature attribuibili a cause eliminabili. Visto da un’altra prospettiva, gli autori sottolineano come al solo tabagismo siano da attribuire ben il 18% di tutte le morti, alla dieta scorretta e all’inattività fisica il 16%, e all’alcool il 3.5%. E questi non sono che alcuni degli innumerevoli fattori di rischio: altri elementi da considerare sarebbero anche l’ipertensione arteriosa, lo stress psicologico, l’inquinamento, l’accessibilità ai servizi sanitari, per citarne solo alcuni. 

Si capisce come si tratti di nemici che potrebbero essere sconfitti sul fronte della sanità pubblica: migliore informazione (che cosa vuol dire ad esempio alimentazione “sana”? Ci sono ancora troppi dubbi nella popolazione, troppa confusione da parte dei media e spesso di voci autorevoli), maggiori campagne di sensibilizzazione e potenziamento dei servizi sanitari.

Opera propria Reference: Mokdad AH, Marks JS, Stroup DF, Gerberding JL (March 2004). "Actual causes of death in the United States, 2000". JAMA 291 (10): 1238–45. DOI:10.1001/jama.291.10.1238. PMID 15010446.

Conclusioni e "dritte" per il futuro

In sostanza, più concisi che mai, che cosa possiamo dedurre? 

  1. Semplici comportamenti possono salvare noi stessi e i nostri cari (vedasi l’esempio del fumo passivo: non fumando non proteggo solo me stesso, ma anche chi mi sta attorno!).
  2. Se non c’è salute non c’è futuro: una popolazione più sana è più felice, più serena, più produttiva e contribuisce allo sviluppo di un mondo più “positivo”.
  3. È fondamentale l’informazione. È assurdo che nelle scuole dell’obbligo non venga dato praticamente spazio alla prevenzione sanitaria. Anche il ruolo delle famiglie è indispensabile: un genitore moderno è obbligato ad educare anche in senso sanitario i propri figli. Stili di vita errati si ripercuotono sull’intera famiglia!
  4. Stili di vita corretti vanno attuati fin da bambini e devono essere osservati con regolarità.

Nei prossimi articoli analizzeremo più nel dettaglio cosa e come concretamente possiamo migliorare la salute per forgiare un mondo migliore partendo dai giovani.

Note:
1Mokdad AH, Marks JS, Stroup DF, Gerberding JL (March 2004). “Actual causes of death in the United States, 2000“. JAMA 291 (10): 1238–45. DOI:10.1001/jama.291.10.1238. PMID 15010446.

SUGGERITO PER LA LETTURA da Luca