Stiamo per fare la fine dei dinosauri?

Con quasi 42 milioni di contagi e oltre un milione di morti dall’inizio della pandemia, il Covid-19 occupa la nostra quotidianità attraverso la voce incessante dei media, paure sia consce che inconsce, e angosce riguardo il futuro. Anzi, sembra quasi che l’esecrabile virus rappresenti ora il nostro unico nemico, e che tutto il resto sia svanito. 

È davvero così?

Che cos’è un’estinzione di massa?

Premesso che poco più di un milione di morti dall’inizio dell’anno sono una cifra enorme, siamo matematicamente ben lungi dal poter parlare di rischio concreto di estinzione del genere umano (che conta ad oggi oltre 7,8 miliardi di individui, dati worldometers), per lo meno per colpa del Coronavirus. Tuttavia, altre minacce più insidiose e più potenti potrebbero davvero rappresentare un nemico ancora più temibile: ad esempio un’eventuale estinzione di massa. 

Sinteticamente, si definisce estinzione di massa un periodo geologicamente breve durante il quale si verifica un massiccio sovvertimento dell’ecosistema terrestre con scomparsa della maggior parte delle specie viventi, e la sopravvivenza di altre che divengono dominanti. Gli scienziati, sulla base di studi paleontologici e paleoclimatologici, individuano nella storia del nostro Pianeta cinque estinzioni di massa.

Milioni e milioni di anni di storia, cinque estinzioni di massa e poche righe...

  1. 450 milioni di anni fa: Ordoviciano-Siluriano. A causa di numerosi fattori, tra cui imponenti glaciazioni, e forse, secondo una recente ipotesi, di lampi di raggi gamma causati dall’esplosione di una “vicina” supernova, si verificò la scomparsa di oltre 85% delle specie viventi allora esistenti tra invertebrati e pesci primitivi.
  2. 375 milioni di anni fa: Devoniano superiore. Forse a causa di un deterioramento dello strato d’ozono e di un conseguente surriscaldamento globale, concatenato naturalmente ad altri fattori, si estinse l’82% delle specie esistenti.
  3. 250 milioni di anni fa: Permiano-Triassico. Fu la più catastrofica: tra le ipotesi si annoverano impatti devastanti di meteoriti e aumenti massivi della concentrazione atmosferica di anidride carbonica con conseguente anossia dell’ambiente marino e distruzione dello strato atmosferico di ozono. Comportò l’estinzione del 96% delle specie.
  4. 200 milioni di anni fa: Triassico-Giurassico. Gli scienziati stimano un aumento della temperatura di oltre 5°C, sulle cui cause ancora si dibatte, che provocò la scomparsa del 76% degli esseri viventi.
  5. 65 milioni di anni fa: Cretaceo-Paleocene. La più “famosa” tra tutte, resa celebre da alcuni mostri sacri della storia del cinema, fu quella in cui si estinsero i dinosauri, insieme a circa il 75% delle altre creature viventi. In seguito, tramontato il regno dei grandi rettile, si verificò poi l’ascesa dei mammiferi.

E la sesta estinzione di massa? Arriverà prima o poi o ci siamo già dentro?

Immaginarsi di calare l’umanità in un mondo arido, con risorse esaurite, devastato da una estinzione di massa, sembrerebbe uno scenario catastrofico e quasi fantascientifico, degno della trama di un film apocalittico. 

Eppure non è qualcosa di così lontano dalla realtà. 

Un recente studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, mostra come i tassi di estinzione siano negli ultimi anni estremamente elevati, ed in particolare, nel periodo analizzato (2001-2014) si sarebbero estinte ben 173 specie viventi, cioè a un ritmo 25 volte maggiore di quanto calcolato come “normale”. «Le strette interazioni ecologiche di specie a rischio» scrivono gli autori «tendono a muovere sempre più specie verso la distruzione: è un effetto domino in cui ogni estinzione porta a nuove estinzioni. Circa il 95% della popolazione di 77 specie di mammiferi e uccelli a rischio sono scomparse nell’ultimo secolo. Supponendo che questa stima valga per tutte le specie, valutiamo che circa 273 mila popolazioni siano svanite dal 1900». Ciò porta gli scienziati a concludere che, in virtù dei dati osservati, sia in atto una sesta estinzione di massa a tutti gli effetti.

Conclusioni e riflessioni

Nello studio citato viene suggerito che i traffici, legali ed illegali, di specie selvatiche da parte dell’uomo per i motivi più disparati possano rappresentare una possibile causa e spiegazione del fenomeno. In realtà, è assai probabile che anche altri e numerosi cofattori giochino un ruolo essenziale. Certo, l’impatto dell’uomo sull’ambiente, in primis in termini di cambiamenti climatici, sfruttamento di risorse e devastazione del territorio, sta sovvertendo non solo l’intero ecosistema terrestre, ma sta iniziando a ritorcersi contro l’umanità stessa. La recente, e purtroppo ancora in corso, pandemia di Covid-19, è in parte anche conseguenza di una mancanza di rispetto dei “confini” del regno animale. Il famigerato “salto di specie”, che consente a virus o in generale patogeni animali di infettare l’uomo, è certamente accelerato e favorito dall’Ybris dell’uomo nei confronti della natura, e dalla nostra delirante convinzione di poter sopraffare l’ambiente ed essere signori incontrastati del mondo. Numerosi virus come Ebola, Marburg, MERS e anche HIV sono esempi lampanti di eventi che si stanno verificando con crescente e preoccupante frequenza, e che rischiano inevitabilmente di minacciare la nostra salute, e la stessa integrità sociale, economica e psichica della nostra realtà quotidiana. Se questi agenti venissero combinati alla devastante catena di eventi che inevitabilmente conseguirebbe ad una massiccia estinzione di specie animali (e.g. a livello di impollinazione ed equilibrio di specie nocive), insieme con i cambiamenti climatici, inquinamento, sovrappopolazione ed esaurimento di risorse verrebbe davvero da affermare, senza cadere in un irragionevole pessimismo, che stiamo combattendo un fantomatico nemico dietro le colline quando uno ancora più astuto e letale già si è intrufolato nel nostro cortile.

UMBERTO MACCIÒ

Writer
Torinese, classe 1991, è medico e lavora a Zurigo.
Scrittore nel tempo libero e anche appassionato di antichità classica, podismo e montagna.