WOMEN: Un mondo in cambiamento

Per la puntata di questa settimana abbiamo deciso di non soffermarci solamente su un’artista o partire da un’unica opera fotografica.

Quest’oggi, forse proprio in supporto alla delicata situazione che la cultura e più in particolare i musei ed eventi stanno vivendo a causa di questa pandemia, ho deciso di parlarvi di una mostra fotografica, conclusasi da poco più di un mese, che però non si allontana dallo scopo che questa rubrica si è prefissata: parlare delle DONNE.

L’esposizione ora è visitabile attraverso un’esperienza virtuale resa disponibile dalla National Geographic al seguente link: https://www.nationalgeographic.org/events/visit/women-vr/

Si chiama, infatti, WOMEN. Un mondo in cambiamento , la mostra organizzata da National Geographic in collaborazione con Genius Bononiae. Musei nella città e Fondazione Carisbo, che in 90 scatti, tratti dallo straordinario archivio della più famosa istituzione scientifica ed educativa non profit al mondo, percorrono 100 anni di storia, ponendo il proprio riflettore sul passato, presente e futuro delle donne ad ogni latitudine.

In onore del centenario in cui le donne hanno conquistato, negli Stati Uniti, il diritto al voto, questa mostra si propone di raccontare attraverso una selezione accurata di fotografie, un secolo di storia tutto al femminile, uno sguardo multiprospettico di una figura così tanto celebrata per la sua bellezza e forza ma che ha dovuto (e continua purtroppo ancora) affrontare non poche difficoltà.

Ecco quindi che alla conquiste ottenute si ergono imponenti le immagini di fallimenti, a quelle di rivincite e riscatti quelle di privazioni e diseguaglianze.
Con tutta la potenza che questi scatti hanno immortalato, si regala al visitatore un percorso espositivo articolato in 6 sezioni: Beauty, Joy, Love, Winsdom e Strenght, dove ogni immagine diventa ritratto di alcuni degli aspetti che hanno condizionato l’esistenza delle donne, accentuando come la figura della donna è cambiata nel trascorrere degli anni fino ad arrivare a presentare i traguardi futuri che la pongono al centro di ogni processo di crescita sociale,politica ed economica.

BEAUTY

Miss Trinidad sistema il suo costume al concorso per Miss Universo 1998.
(Jodi Cobb/National Geographic, 1998)

LOVE

Laura Sermeño e il suo bambino festeggiano la fine della sua cuarentena, o quarantena. La tradizione, comune in tutta l’America Latina, prevede che le neo mamme riposino sotto la cura dei loro parenti per circa 40 giorni dopo il parto. Il periodo si conclude con un bagno alle erbe madre-figlio e un massaggio.

(Karla Gachet/National Geographic, 2017)

JOY

Amiche si riuniscono per conversare presso il salone di bellezza Cinderella a Mfuwe, Zambia.

(Lynn Johnson/National Geographic, 2005)

WISDOM

Le donne Samburu in abiti tradizionali si riuniscono in un’aula a nord di Nairobi, in Kenya, per saperne di più sui computer.

(Ciril Jazebec/National Geographic, 2017)

STRENGHT

Reclute dei Servizi di Difesa di Tonga dimostrano la loro abilità nelle arti marziali sull’isola di Tongatapu, Tonga.

(Amy Toensing/National Geographic, 2007)

HOPE

Dorots Ladosz, un membro del personale del santuario in Sud Africa conforta un rinoceronte orfano di nome Lulah che ha subito ferite inflitte dalle iene.

(Amy Toensing/National Geographic, 2007)

Così spiega Marco Cattaneo, curatore della mostra:
“In un secolo la condizione femminile è cambiata radicalmente, in alcune parti del mondo ma non dappertutto: in Occidente, sicuramente, anche se ci sono ancora sfide importantiLa parità salariale, per esempio, sul fronte pratico, ma anche questioni assai più sottili come i pregiudizi radicati nella società sulla violenza sulle donne. Altrove le sfide sono ancora più fondamentali. E se il cammino da percorrere è ancora lungo, in questa mostra abbiamo cercato di raccontare i passi compiuti e di accendere una speranza per un futuro in cui a nessuno siano negati i propri diritti”

Già da un primo sguardo alle fotografie, infatti, è possibile notare accostamenti contrastanti ma assolutamente non lasciati al caso. Come l’esempio qui riportato

dove è possibile ammirare il ritratto di una donna afghana in burqa integrale che porta sul capo una gabbia di cardellini, evidente simbolo di oppressione, accanto ad una forte immagine di libertà di cui si fa carico una donna in carriera in pausa sigaretta a Lagos.

Un’ulteriore modo per rivolgere l’attenzione sulla condizione delle donne, non solo per celebrare le loro storie ispiratrici e la loro forza ma anche e soprattutto per sottolineare, ancora una volta, la presenza di disuguaglianze a cui è ancora soggetta. 

L’ardua decisione di selezionare gli scatti è ricaduta sulla fotoreporter di “El Pais” Marisa Florez, che in un’intervista, commenta così la sua selezione:

"Sono immagini che comunicano realtà, forza, sono immagini vere, dirette. Questo è ciò che voglio raccontare attraverso la selezione. Mostrano il modo di comunicare della donna, come ride, piange, vive, ed è un modo che si è molto evoluto nel tempo"

Il percorso si conclude con un’ulteriore sezione di Ritratti di alcune attiviste, politiche, scienziate e celebrità, le cui interviste sono state svolte e pubblicate dalla stessa National Geographic, sempre in onore delle figure femminili che stanno cambiando il futuro per le prossime generazioni. Tra queste Oprah Winfrey, Jacinda Ardern e anche, in rappresentanza del nostro paese anche la senatrice a vita Liliana Segre.

CECILIA ZORZELLA

Writer & Web Designer
Laureata in Informatica, appassionata di Fotografia e Psicologia.
3 cose di cui non riesco a fare a meno:
la mia polaroid, la giusta colonna sonora, un viaggio in programma.

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