
Quest’anno il famigerato Blue Monday cade il 18 gennaio. In italiano lo tradurremmo con “Lunedì Nero”, più che altro perché fa riferimento all’umore: da una quindicina d’anni infatti il Blue Monday viene definito come il giorno più triste dell’anno. Cade all’incirca nella terza settimana di gennaio, in quella porzione di inverno che viviamo senza l’effetto energizzante (e per alcuni anche agitante) del periodo natalizio e con le vacanze/ferie successive molto lontane nell’orizzonte del periodo. Le giornate in questi giorni continuano ad essere brevi, il buio cala presto, il freddo intacca i movimenti e gli spostamenti e la voglia di mettere il naso fuori casa. E inoltre, diciamocelo: il lunedì non è il giorno migliore della settimana.
Insomma, giornate come queste potrebbero davvero andare a influenzare il nostro umore (i clinici sottolineano la stagionalità di alcuni disturbi depressivi), e la definizione di un Blue Monday, cioè di un lunedì più triste degli altri, potrebbe quasi sembrare sensata.
Ma è davvero così?
A parlare di Blue Monday per la prima volta fu l’agenzia di viaggi e vacanze Sky Travel, che annunciò, a supporto della propria pubblicità e attività, di aver collaborato con un ricercatore inglese per il calcolo di questa giornata (esiste addirittura una formula, che trovate qui). Un mix di fattori meteorologici, stagionali, e individuali che l’agenzia di viaggi ha scaltramente unito, nel 2005, a consigli di prenotazioni e viaggi da programmare proprio per non sentire la tristezza.
L’agenzia aveva percepito un calo nelle prenotazioni proprio dopo Natale e Capodanno; e l’ideazione di un Blue Monday clinicamente fondato (di facciata) sembrava lo stimolo giusto per invertire il trend di acquisto. Insomma, se sei triste, e sappiamo che lo sei perché è il Blue Monday, quale miglior strategia della prenotazione e programmazione di un volo e di un viaggio? Una parte dello studio era davvero interessato a capire quali fossero i fattori psicologici (tra i quali l’umore) che influiscono sulla prenotazione di una vacanza. Ma non c’erano i dati e le sicurezze statistiche per la generalizzazione che poi è confluita nella concettualizzazione del Blue Monday come lo conosciamo.
Quella del Blue Monday come giorno più triste dell’anno è quindi una trovata pubblicitaria, dapprima utilizzata solo dall’agenzia di viaggi e poi usata sottilmente anche in altri contesti e ambiti di acquisto. Ma non solo: sapere, anche in maniera superficiale, che vi è un giorno di questo tipo può andare ad influire a cascata su tutta una serie di discorsi intorno al benessere – o malessere psicologico- e rendere la salute mentale un argomento da gestire collettivamente. Ma non sempre in maniera funzionale. Alcune concezioni collettive sono stati, negli anni, inglobati dai movimenti di acquisti, di vendita, e dalle strategie di marketing. La prova del nove? Googlate “Blue Monday” e guardate quanti consigli arrivano per la gestione di questa pseudo-ricorrenza.
Il capitalismo riesce spesso a trasformare dei fenomeni, dei luoghi comuni, dei movimenti politici, sociali, culturali in stimoli di vendita. Pensate al Blue Monday (se sei triste – e lo sei, perché lo dice “la ricerca”), agli standard di bellezza, all’età che avanza, allo status che si acquisisce con certi oggetti o vestiti.
Il capitalismo entra in noi anche convincendoci che risolviamo con l’acquisto qualcosa di molto naturale (e non per forza grave, come la tristezza o “lentezza” fisiologica invernale).
Di fronte a definizioni così poco fondate ma così diffuse e subliminali, è importante avere un pensiero critico. In una società votata al consumo di beni non sempre necessari, le cui dinamiche sono spesso molto indotte e poco autentiche, un occhio critico sui propri comportamenti di acquisto e sulle narrazioni periodiche sulle necessità di alcuni beni proprio in certi periodi dell’anno è ormai necessaria, per muoversi nella giungla dell’economia.
Ancora più importante è però partire dalla consapevolezza di sé.
Come stiamo in questo periodo dell’anno? Notiamo delle differenze in come stiamo nel passaggio delle stagioni?
Quello di oggi, è davvero il lunedì più nero dell’anno, per noi?
Per un po’ di supporto musicale (che fa sempre bene), a prescindere che sia il giorno del Blue Monday ufficiale o pseudo tale, non perdetevi la rubrica musicale di CÒRE, che trovate qui – durante tutto l’anno.