Una vita in vacanza… o quasi: pillole di psicologia vacanziera per Millennials

“Summer will end soon enough, and childhood as well.” ― George R.R. Martin, A Game of Thrones

Pronti per questo caldo agosto? Molti sono già in vacanza, altri non ancora. E altri non ci andranno per via del lavoro (i lavoratori del settore turistico alberghiero, per esempio). 

Come influisce sul benessere psicologico l’andare o meno in vacanza sulla nostra generazione?
È possibile sentirsi un po’ in vacanza anche… se non si va in vacanza?

Secondo una ricerca del sito DepositAccount.com, il 55% dei Millennials americani non ha fatto nessuna vacanza l’anno scorso. Da una parte ci sono questioni finanziarie, dall’altra questioni lavorative e specificatamente contrattuali. La ricerca americana trova riscontro anche nella nostra società. Le difficoltà economiche e lavorative però non ci scoraggiano, e i Millennials viaggiano lo stesso.
Negli anni una delle forme di vacanza che si è venuta ad affermare per la nostra generazione sono le
le micro-cation (abbreviazione di “micro vacation”), ovvero le vacanze brevi.
Si tratta dei
“viaggetti” che spesso organizziamo anche durante l’anno, prendendoci giorni di ferie qua e là – magari a ridosso dei weekend o delle feste comandate. E solitamente si tratta di pochi giorni di viaggio che hanno una finalità “esplorativa” più che vacanziera e rilassante (sappiamo bene che se un volo Ryanair costa poco è perché si parte all’alba…).
Alla nostra età, le energie per le
micro-cation non mancano, ma spesso non teniamo conto del fatto che queste energie non vengano mai recuperate: se il volo di ritorno è programmato per la notte e la mattina dopo si va a lavorare, non c’è spazio per un recupero; se ho solo due giorni e mezzo per visitare una capitale europea praticamente non starò mai seduto a rilassarmi; se sono andato a trovare un amico expat sicuramente faremo le ore piccole per gironzolare nella sua nuova città e chiacchierare…

Quando una vacanza è considerata riposante?
Quando dura almeno 21 giorni consecutivi, dice uno studio longitudinale dell’Università di Helsinki. Ma attualmente, la situazione lavorativa della maggior parte dei giovani non permette ferie così lunghe; e inoltre, viviamo delle quotidianità così piene e stressanti che le micro-cation durante tutto il corso dell’anno sono in realtà funzionali, estremamente utili per poter dare una breve pausa ai soliti ritmi.
Con le micro-cation probabilmente non ci si riposa al 100%, ma ogni vacanza, anche la più breve, porta sempre alcuni vantaggi: allevia lo stress, banalmente perché, almeno per un po’, non viviamo nel solito contesto e nella solita routine; senza stress, e magari in qualche posto lontano dalla città, abbiamo più possibilità di fare movimento, stare all’aria aperta, mangiare meglio – quindi ci sono anche benefici fisici.

 

Le vacanze inoltre aumentano l’elasticità mentale, perché solleticano la curiosità: quando si vive, anche solo per qualche giorno, in posti nuovi, magari parlando con persone diverse, facendo cose diverse, scoprendo cose nuove, il nostro cervello è felice: siamo biologicamente programmati per essere curiosi e sempre motivati a scoprire e imparare cose nuove

In vacanza inoltre è molto più probabile avere più tempo e spazio per se stessi: questo permette alla mente di rilassarsi e di vivere il momento, e magari anche di annoiarci. Il che non è male, visto che la noia è una sensazione che attiva positivamente la nostra mente, aumenta le capacità di problem solving e permette di trovare soluzioni creative e fuori dagli schemi (e anche questo fa felice il nostro cervello, visto che è programmato per funzionare in maniera originale e spontanea, e non automatica come ci fanno credere..).

Si possono ottenere quindi questi effetti anche dalle micro-cation o durante un lavoro estivo? Assolutamente sì.
Ecco alcuni suggerimenti: 

  • Fai una lista di cose che ti rilassano e ti danno il senso di vacanza (e falle anche se rimani in città!): ti piace leggere? Fallo liberamente, magari vicino al ventilatore. Ti piace passeggiare? Approfitta dei parchi e delle strade vuote. Non vai al mare ma ti piace prendere il sole? Usa una crema solare anche quando vai a fare la spesa o vai a lavoro. Insomma, non maledire i tuoi impegni perché non si adattano ai ritmi estivi (o a quello che vedi sui social), ma adatta l’estate ai tuoi impegni e alla fase professionale e personale che vivi
  • Goditi l’estate per quello che è: il caldo, i vestiti leggeri, il sole, meno traffico in città, punti di ristoro refrigerati, le granite, la frutta estiva… 
  • Informati su cosa sia la meditazione, cerca qualche video su Youtube o qualche sessione in streaming e rilassati solo grazie alla respirazione: questo puoi farlo al mare, in montagna, al lago, o anche in un monolocale di 25mq. 
  • Se puoi, annoiati! Quando ti annoi, cerca di capire come reagisci e come la tua mente trova delle alternative per non annoiarsi: ognuno ha le sue strategie creative!
  • Scopri cose nuove, anche da casa tua: prova a iniziare quel libro riciclato che ti hanno regalato a Natale e non hai mai avuto intenzione di leggere; compra una rivista tematica su argomenti di cui non sai nulla; quando chiacchieri con qualcuno prova ad approfondire qualche aspetto che non conosci (il lavoro che fa, una sua passione…); oppure apri Wikipedia e clicca su “Una voce a caso” nel menù in alto a sinistra. 


Se hai poche vacanze (o addirittura nulla), non scoraggiarti, ed evita di fare paragoni con gli amici o con gli influencer sui social. Spesso le pressioni sociali ci spingono a pensare di non valere abbastanza se non viviamo certe esperienze, come le vacanze a Ibiza, il rifugio montano super cool, le foto in posa con il fenicottero gonfiabile, le stories dal finestrino dell’aereo… 

 

Magari la nostra generazione non avrà mai la possibilità di fare ogni anno vacanze di almeno 21 giorni, ma abbiamo sempre la possibilità di trovare strategie di equilibrio e benessere, con le risorse psicologiche che abbiamo dentro di noi, e anche in una fase di vita così precaria come quella che vive la nostra generazione.

 

Se c’è una cosa che, al di là delle vacanze, può aiutare a stare bene, è rispettare i propri tempi: sia nella quotidianità che nella fase di vita che stiamo vivendo.

 

E tu? Come stai in vacanza? Come stai vivendo l’estate? 
Se ti va, scrivi una mail a info.corejournal@gmail.com.